La pandemia ha evidenziato molti problemi finora passati sottotraccia e ha posto l’accento anche sul nostro stile di vita, portando sempre più persone a fare cambiamenti che fino a poco fa sembravano impensabili. Una riflessione importante è quella che coinvolge le nostre città e la loro evoluzione, che sempre più deve comprendere gli aspetti di sostenibilità, innovazione tecnologica e accessibilità. Tutto questo, e molto di più, è ciò che contraddistingue una smart city: leggi l’articolo per capire di cosa si tratta.
Cosa sono le smart city?
Le smart city, o città intelligenti, non solo sono possiedono un alto tasso di innovazione tecnologica, come può suggerire l’aggettivo smart, ma sono un concetto nuovo di «città del futuro»: intendiamo una città che sia sostenibile, inclusiva e intelligente, dove la tecnologia è posta al servizio dei cittadini ed è utilizzata come volano per far crescere tutte le altre sfere.
Le smart city rappresentano la trasformazione delle città per come le abbiamo vissute finora in nuovi tipi di città che progettano il futuro dei propri cittadini, investendo nello sviluppo sostenibile e mirando ad assicurare un’elevata qualità di vita.
Ad esempio, si utilizzano reti energetiche che si servono il più possibile di energia da fonti rinnovabili e modernizzano gli impianti di illuminazione; oppure, si promuove l’utilizzo del trasporto pubblico e si incentiva la mobilità sostenibile creando ad esempio piste ciclabili sicure e fruibili.
Insomma, è fondamentale che vengano attivate tutte le azioni possibili per innescare dei circoli virtuosi: scegliere la mobilità sostenibile, ad esempio, significa meno emissioni, ma anche una salute migliore dei cittadini, che devono anche sostenere una minor spesa per gli spostamenti.
iCity Rank: una classifica per studiare le smart city
Tanto le Smart city sono ritenute strategiche per il nostro sviluppo che c’è una classifica pensata per evidenziare il loro avanzamento: è iCity Rank della società FPA, appartenente al gruppo Digital 360, che studia e monitora continuamente l’evoluzione delle smart city e i cambiamenti che apportano alla società. Un’altra classifica interessante è lo Smart City Index di EY, che nel 2020 si è concentrata sull’analisi della sostenibilità ambientale come driver per lo sviluppo delle città.
Secondo l’indagine iCity Rank 2021, anche durante l’anno passato si è mantenuta la spinta alla trasformazione digitale delle città italiane resa necessaria dalla pandemia, come già visto per il 2020, ma a scalare la classifica sono state quelle amministrazioni che già negli anni passati avevano avviato processi di innovazione importanti e sostenuti nel tempo. I primi posti sono così suddivisi:
- Firenze si conferma per il secondo anno consecutivo il capoluogo più digitale d’Italia, seguita sul podio da Milano e Bologna
- Al quarto posto a pari merito troviamo Roma Capitale, Modena e Bergamo
- Seguono poi Torino, Trento, Cagliari, Parma a chiudere la top ten
Interessante sapere che, fino all’avvento della pandemia, Milano deteneva saldamente il primo posto di questa classifica, ma nel 2020, a causa appunto degli effetti del Covid-19, è scesa di due posizioni. Questo ci porta a una riflessione: non sempre una città intelligente, connessa e con numerose infrastrutture può considerarsi veramente smart, dato che questo punto di forza si trasforma in un punto debole per quanto riguarda la salute.
La testata EconomyUp riporta infatti come secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ogni anno nel mondo muoiono circa 8 milioni di persone per cause attribuibili all’inquinamento atmosferico, sia in locali chiusi (4,3 milioni), sia all’aperto (3,7 milioni). Non è un caso allora che il Covid-19 abbia colpito maggiormente quelle zone della Pianura Padana che sono sì più connesse con il mondo, ma anche più inquinate.
Forse lo smart working, in questo senso, potrà essere una parte della risposta, ma è sempre più importante che ripensiamo le nostre città, costruendo davvero il tipo di luogo in cui vorremmo vivere e non solo un posto dove ci rechiamo tutti i giorni per lavoro o dove si rientra stanchi la sera. Le smart city, crediamo, segneranno il cambiamento di passo per le città italiane e per noi cittadini.