Sicuramente sapete già come le foreste e il loro benessere siano fondamentali per noi e la salute della Terra, ma vi siete mai chiesti come si stabilisce questo benessere in maniera effettiva e quale impatto questo ha non solo su di noi, ma anche sulle nostre attività? Già, perché attorno le foreste e gli alberi che ne fanno parte, gira un ecosistema non solo ambientale, ma anche economico: l’industria del legno e della carta, il lavoro di chi mantiene le foreste e tantissime altre attività sono legate a doppio filo alle foreste.
Scopriamo insieme di cosa si parla quando si cita la certificazione PEFC e cosa vuol dire che una foresta è gestita in maniera sostenibile.
Cosa intendiamo per foreste sostenibili? Perché sono da incentivare?
Non perché sia di moda la sostenibilità – no, questo sarebbe greenwashing – ma perché scegliere di gestire una foresta in maniera sostenibile significa investire sul futuro di questa risorsa naturale, facendo in modo che sia disponibile anche negli anni a venire.
Si tratta non utilizzare semplicemente gli alberi e il loro legno fino ad esaurimento, prendendo tutto ciò che ci va, ma di pianificare il loro sfruttamento in modo che ci sia un adeguato ricambio e che la foresta nel suo complesso non perda il suo valore: non bisogna tagliare più di quanto la foresta cresca, affinché l’ecosistema rimanga vitale, l’assorbimento del carbonio sia comunque garantito e la foresta possa ancora esercitare la sua funzione protettiva del suolo.
Non dobbiamo infatti confondere il verde spontaneo, che è conseguenza dell’incuria dell’uomo, con la tutela delle foreste. C’è infatti un dato paradossale che dovrebbe farci riflettere: le foreste sono cresciute notevolmente negli ultimi anni, fino a rappresentare il 40% del territorio, secondo i dati del 2017 dell'Inventario dell'Uso delle Terre d'Italia - come dice il Corriere della Sera qui. Dal 1990 a oggi, infatti, le foreste in Italia sono cresciute di oltre un milione di ettari, fino ad arrivare a un totale di oltre 11 milioni. Sicuramente è una buona notizia, ma non davvero ottima perché questo aumento è dovuto all’abbandono delle terre rurali e boschive da parte degli abitanti che hanno preferito trasferirsi in città per questioni lavorative, lasciando così questi territori senza una gestione.
Pensando a chi vive in montagna possiamo inquadrare meglio il problema: le foreste sono un tassello fondamentale non solo del paesaggio, ma dell’ecosistema di quell’ambiente, comprendendo in questo discorso ovviamente anche l’uomo. Il legno delle nostre foreste è alla base di moltissime attività umane, infatti, dal commercio del legname fino all’utilizzo della biomassa per generare energia, senza trascurare il lavoro di chi mantiene le foreste nella quotidianità: abitare questi luoghi significa allora generare un circolo virtuoso, per noi e per l’ambiente.
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Cos’è la certificazione PEFC? Cerchiamola sulle etichette dei prodotti
La gestione forestale sostenibile è il cuore dell’attività dell’organizzazione internazionale PEFC, che la definisce come «la gestione e l'uso delle foreste e dei terreni forestali in un modo e ad un ritmo che mantengano la loro biodiversità, produttività, capacità di rigenerazione, vitalità e il loro potenziale per svolgere, ora e in futuro, le loro funzioni ecologiche, economiche e sociali, a livello locale, nazionale e globale e che non provochino danni ad altri ecosistemi».
Il loro scopo è promuovere questa gestione sostenibile attraverso una certificazione indipendente di terza parte, in modo da garantire il rispetto di certi standard, che non interessano solo requisiti ambientali, ma anche sociali ed economici: la legalità e la sicurezza del lavoro, il perdurare delle risorse nel tempo, generare sempre nuove possibilità di sviluppo economico, sono questioni centrali tanto quanto la cura degli alberi.
In più, PEFC si fa carico di verificare che i requisiti nazionali per la gestione sostenibile delle foreste siano sempre adeguati alle esigenze degli ecosistemi forestali specifici, al quadro giuridico e amministrativo, al contesto socioculturale e ad altri fattori rilevanti a livello locale: non tutte le foreste sono uguali, come non lo sono i bisogni dei vari territori.
Il bello della certificazione è che aiuta tutti noi a distinguere con chiarezza i prodotti creati con legno e carta provenienti da foreste gestite in modo sostenibile, senza doverci arrabattare in ricerche sulla provenienza dei materiali, spesso davvero difficili da attuare: se vedo l’etichetta PEFC sui prodotti che voglio acquistare, posso esser sicuro che il materiale a base legnosa contenuto nel prodotto proviene da una foresta certificata PEFC.
Questa facilitazione per noi clienti si riflette sul valore delle foreste costruendo la fiducia dei consumatori e quindi creando una domanda aggiuntiva per i prodotti forestali: in questo modo, rendendoli appetibili, impediremo che i terreni forestali siano destinati ad altri usi, ad esempio l'agricoltura o il pascolo, perdendo la biodiversità che ospitano.
Buone notizie arrivano dall’ultimo report di PEFC Italia: nel nostro Paese i boschi e le foreste gestite in maniera sostenibile sono aumentati nel 2019 di oltre 62mila ettari, con una superficie certificata di 881.068,93 ettari, segnando un aumento percentuale del 7,6%.
La superficie forestale certificata più estesa si conferma quella del Trentino Alto-Adige con i 300.445 ettari gestiti dal Bauernbund - Unione Agricoltori di Bolzano, cui si aggiungono i 261.428,81 ettari cumulativi curati nella provincia di Trento. Al secondo posto il Veneto con 92.705,96 ettari, poi il Friuli-Venezia Giulia, con 83.352,35 ettari gestiti da Uncem. A seguire ci sono le superficie forestali certificate di Piemonte, Lombardia, Toscana, Basilicata, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Umbria e Lazio.
C’è ancora molto spazio di crescita per questo tipo di tutela ambientale, specialmente per quanto riguarda i terreni incolti, ma siamo sulla buona strada anche con nuove idee e progetti che offrono risposte a disastri come la tempesta Vaia: sempre PEFC Italia ha ideato il progetto Filiera Solidale PEFC, proponendo di etichettare con un logo apposito il legname proveniente dal recupero delle piante abbattute da Vaia, certificando il suo passaggio in una filiera solidale e conforme alla gestione sostenibile.
Continuiamo con le buone notizie
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